Paulo Dybala, attaccante della Roma
Paulo Dybala, attaccante della Roma

La Roma di Dybala è la Roma di De Rossi: il futuro invoca speranze

Un gol direttamente da calcio di punizione mancava alla Joya da ben 4 anni (l’ultima volta accadde il 16 febbraio 2020, durante un Juventus-Brescia), altro sintomo di guarigione psico-fisica del Dybala romanista. Paulo più giallorosso che mai dopo l’ultima esemplare prestazione, in grado di far sentire al sicuro una squadra intera, consapevole di saper interpretare così bene gli ultimi dettami tattici imposti dal neo tecnico giallorosso. E, se proprio Paulino merita sul campo il grande appellativo di leader giallorosso, dall’altra lo stesso De Rossi non può che ringraziare la perla argentina e prendersi i complimenti di grande trascinatore e filosofo tattico della degna rinascita giallorossa.

La rinascita giallorossa

Una rinascita insperata dopo l’addio di Mourinho alla piazza, tanto sofferta quanto già dimenticata, bendata e curata grazie alle ultime convincenti prestazioni e ai tanti punti ottenuti in poche settimane di calcio giocato. 6 vittorie in 7 gare disputate dalla Roma per un De Rossi che assorbe molto bene il calendario favorevole sorteggiato all’arrivo e cede solo contro la prima della classe anche se per ’45 minuti aveva fatto paura alla bella corazzata che oggi guida giustamente la testa della classifica di Serie A.

Escludiamo il passaggio europeo perchè, come detto dallo stesso De Rossi, ancora non è successo nulla. Il figlio di Roma lo ha detto anche parlando del campionato ma, non volendo badare alle ciance, non si può certo non riconoscere i meriti del nuovo tecnico, capace di riformare un gruppo mentalmente fratturato dopo l’ultima maledetta gara di Milano, persa giustamente sul campo senza mai codificare sprazzi di gioco utili a rilanciar polemiche.

La Roma, Dybala e gli obiettivi

La Roma di De Rossi è certamente Dybala, eroe di giocate necessarie per la classifica di una squadra che ora vede più chiaramente i propri obiettivi stagionali, ma anche utili a riesumare il manuale del gioco più bello del mondo, riempito di pagine in cui figura amabilmente il fatto limpido e lampante, secondo il quale, quando ci si diverte tutto viene più facilmente.

Paulo sembra ritrovato, psicologicamente e fisicamente ed è sotto gli occhi di tutti; anche di tutti quegli addetti stampa che ribadiscono a più riprese lo stesso concetto ad un De Rossi che, nonostante i poco visibili gesti apotropaici del caso nelle lunghe interviste (Twitter o X ride e si diverte), si trova costretto a riconoscere l’attuale incoraggiante verità.

E bravo De Rossi…

Bravo De Rossi, poi, a festeggiare la squadra intera, tessendo le doti del gruppo e dei campioni ritrovati, come Lorenzo Pellegrini. Indiscutibili le ultime recenti prestazioni del capitano romanista, capace di ritrovare certezze tecniche e grida da realizzatore; capace di bucare la rete per ben 5 volte dall’arrivo di Daniele De Rossi. Poi il sorprendente recupero di Chris Smalling, che sembra non essersi mai fermato in questa stagione, pronto a ritrovare la titolarità a stretto giro, Ndicka permettendo. E, anche, la voglia di Mancini, i pensieri di Spinazzola, la costanza di Cristante, la passione di Bove, la pazienza di Azmoun e così via.

Insomma, la Roma di Dybala è il merito della Roma di De Rossi, con l’Europa nella mente per completare in grande stile il percorso ricostruito dalla società. Quella americana, quella dei Friedkin, gli stessi che adesso saranno costretti ad osservare, ragionando e ipotizzando scenari per decidere, finalmente, di prolungare un matrimonio che tanto, prima o poi, sarebbe dovuto iniziare. E con gioia inevitabile.

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